Lo Spirito della Foresta

Sud Africa, 1901. Sullo sfondo della terribile guerra anglo-boera che sta devastando il Transvaal, una spedizione di esploratori olandesi, sulle tracce di una misteriosa città perduta, svanisce nel cuore della selvaggia foresta di Umfula Omkhalu.
Un feroce predatore semina una scia di morte destinata a spezzare ogni equilibrio. Nessuno è più al sicuro.
Per riuscire a svelare il più incredibile segreto di Umfula Omkhalu, Damiën dovrà conquistare la fiducia di Kira, una misteriosa ragazza cresciuta fra le belve feroci.
Per proteggere gli equilibri della foresta e il destino di tutto ciò che ama, Kira dovrà imparare a fidarsi di coloro che ha temuto per tutta la vita, per scoprire chi è davvero lo Spirito della Foresta.
Destreggiandosi fra spietati mercenari, feroci guerrieri e le insidie di una natura selvaggia, Kira e Damiën dovranno imparare a fidarsi l’uno dell’altro e di sé stessi. Riusciranno a sfuggire alle oscure insidie di quel lembo di terra in cui ancestrali e misteriose forze dominano ancora la realtà?
Le regole della giungla in cui è l’uomo a governare sono sempre le più selvagge.

“Lo Spirito della Foresta” è un romanzo d’AvventurA che mescola suggestioni del “Tarzan” di Edgar Rice Burroughs, del “Libro della Giungla” di Kipling, di “Orzowei” di Manzi, ma anche del datato seppur sempre piacevole “Allan Quatermain e le Miniere di Re Salomone” di Henry Rider Haggard, strizzando l’occhio al filone dei mondi perduti in cui Burroughs non meno che Arthur Conan Doyle, insieme a molti altri autori, si sono cimentati con ottimi risultati, il tutto naturalmente in un’ottica più moderna, con uno stile che richiama i grandi autori contemporanei dell’avventura come Wilbur Smith, Clive Cussler, James Rollins, ma con l’immancabile visione che caratterizza i romanzi de “La Penna Rosa dell’AvventurA”.

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